Manifestazione nazionale per la visibilità bisessuale

 

 

In occasione della Giornata Internazionale della Visibilità Bisessuale, il Fronte Bisessuale di Liberazione Queer Fuori dai Binari insieme al Coordinamento nazionale per la Visibilità Bisessuale Mondo Bisex, con la partecipazione di altre realtà locali e nazionali, organizzano a Roma, in piazza della Madonna di Loreto, il 23 settembre 2018,  alle ore 16.00, una manifestazione per dare voce alle istanze di riconoscimento, inclusione e dignità di tutte le persone bisessuali.

La visibilità è la battaglia alla base di ogni progresso possibile: la conoscenza delle realtà bisessuali, delle sue sfaccettature, dell’esistenza stessa delle persone che fanno parte di una comunità sempre più numerosa e, si spera, sempre meno silenziosa.

Le bisessualità sono ancora troppo spesso ignorate o minimizzate nella loro stessa esistenza e le persone bisessuali si formano senza punti di riferimento, in assenza di ogni immaginario collettivo,  e con poche conoscenze delle loro possibilità e della dignità di ogni sfaccettatura di quello che provano e agiscono.

La giornata della visibilità  è quindi un momento  per mostrarsi fiere e fieri di quello che si è, per rivendicare la propria esistenza e un proprio spazio, per promuovere la consapevolezza e l’autodeterminazione di tutte le persone bisessuali.

“Vogliamo dire ad ogni persona bisessuale che può essere libera di esprimere il proprio orientamento senza che nessuno osi dirle cosa è o non è, cosa deve fare o non fare del proprio corpo.
Siamo liberi e  libere di autodeterminarci e definirci” ha detto Tom Dacre, uno dei responsabili di Fuori dai Binari.

È ora di rompere il binarismo omo-etero e riconoscere che la bisessualità è una realtà  diffusa, che non è affatto contraddittoria come pretende il patriarcato, che annaspa dinanzi chi si pone liberamente nei confronti del sesso e dell’affettività senza doversi per forza rinchiudere in categorie oppositrici e autoescludenti.
Anche per questo Gaynet Roma ci sarà.

Ci vediamo Domenica.

 

Prima Assemblea aperta del Coordinamento “Laicità Scuola Salute”

Sabato 26 maggio Il coordinamento Laicità Scuola Salute organizza  la sua prima assemblea aperta, rivolta a tutte quelle  realtà che hanno aderito ai 7 punti presentati il 16 febbraio scorso e a chi si propone di contribuire attivamente alla sua agenda.

Il Coordinamento nasce come realtà indipendente e apartitica di genitori, famiglie, formatori e formatrici per una scuola laica, inclusiva e sicura che affronti  l’emergenza educativa legata alla salute sessuale e al bullismo, che interessa sempre più da vicino la popolazione studentesca e non solo.

Sempre sabato 26 maggio, nel pomeriggio, prenderà il via il corteo nazionale per i 40 anni della legge 194, promosso da Non Una Di Meno e da UDI a sostegno di una legge fondamentale sempre di più svuotata e continuamente sotto l’attacco delle forze più reazionarie del Paese.

Come Circolo romano di Gaynet (che fa parte del Coordinamento) vi invitiamo tutte e tutti a partecipare al doppio appuntamento:

sabato 26 maggio, ore 10:00, sala A. Fredda (CGIL), Via Filippo Buonarroti 12, Roma

Sabato 26 maggio ore 17.00  Piazza dell’Esquilino Roma

Cecenia, perchè essere in piazza al grido di “Noi esistiamo!”

L’appello lanciato per domani, sabato 22 aprile, sotto lo slogan “Noi esistiamo” assume in queste ore un’importanza fondamentale. Le autorità cecene hanno più volte affermato la non esistenza stesse delle persone lgbti sul proprio territorio, una negazione della dignità umana di una violenza che ha rari precedenti e che nelle ultime ore trova anche la sponda delle autorità russe, alle quali non risultano conferme delle denunce di Novaya Gazeta.

Esserci, e affermare di esistere con in nostri volti e le nostre vite, significa:

 

    • rifiutare l’incredibile degenerazione omofoba che si è verificata in Cecenia in queste settimane;

 

    • denunciare l’incredibile escalation persecutoria in Cecenia, l’aggravamento di una situazione simile alle peggiori pulizie etniche, senza dimenticare quei 76 stati del mondo in cui ancora l’omosessualità è un reato e quei 7-8 Paesi in cui ancora vige la pena di morte;

 

    • accendere i riflettori sulla Cecenia senza spegnerli in tutte quelle aree in cui le discriminazioni e l’omofobia si fanno largo anche quando non ce lo si aspetta, come per esempio anche nello staff del presidente americano Trump.

 

    • ricordare che le cento persone recluse in Cecenia come tutte le persone Lgbti in queste situazioni sono quasi sempre sole e senza alcun punto di riferimento. Per loro, non esiste focolare o famiglia che li accolga, come avviene per altre comunità discriminate. E’ chiaro che le sofferenze, le discriminazioni e le morti hanno tutte la medesima gravità, ma nelle modalità e nei motivi che portano la mente umana all’orrore, purtroppo, non c’è mai fine.

 

Noi esistiamo quindi. E siamo chiamati a rispondere con forza alla chiamata degli attivisti e delle attiviste russe.

In queste ore, solo la metà delle persone che hanno chiesto aiuto sono state messe in salvo. Le ambasciate di tre Paesi europei si sarebbero attivate per accelerare le procedure di rilascio del visto. Oltre 100 persone sarebbero ancora rinchiuse in una prigione segreta a seguito di una vera e propria operazione di “pulizia”.

Per questo, la piazza di domani sarà rivolta in primo luogo alle autorità russe, affinché si attivino seriamente per interrompere questo orrore e, in seguito, alle nostre istituzioni, affinché il Governo italiano prenda un posizione forte e la Farnesina si attivi rapidamente per agevolare in modo concreto le procedure di richiesta d’asilo per eventuali domande provenienti dalla Cecenia.

Roma, sabato 22 aprile, ore 16:30, Via Gaeta ang. Viale Castro Pretorio.

Le autorizzazioni della questura sono state chieste dai promotori dell’appello “Fermiamo l’omocausto ceceno”

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