Caso Varani: Anddos annuncia querela contro chi getta fango sulle persone LGBTI. Grande soddisfazione

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Il nostro info point di sabato scorso all’Alpheus

Siamo soddisfatti e soddisfatte della decisione di Anddos, Associazione Nazionale contro le Discriminazioni da Orientamento Sessuale, alla quale siamo affiliati, di intraprendere azioni legali per tutelare le persone LGBTI dalla campagna diffamatoria a cui stiamo assistendo contro locali e circoli frequentati anche da moltissime persone eterosessuali.
In particolare, il nostro circolo compare anche nell’inchiesta de “Il Giornale”, mentre con i propri volontari era impegnato in un locale pubblico a distribuire profilattici e materiale informativo sulla prevenzione delle IST, sui servizi Anddos contro le discriminazioni e su altre iniziative culturali.
Il caso Varani, come ha dichiarato il Presidente di Anddos Mario Marco Canale, ha prodotto un’incredibile equiparazione tra realtà LGBTI e depravazione, degrado, abuso di droghe e violenza. Riteniamo che le responsabilità di questo massacro mediatico siano molteplici, in particolar modo di chi ha iniziato a parlare delle presunte “feste gay” in relazione a questa vicenda, consumatasi in un appartamento privato grazie ad un adescamento avvenuto in chat. Anche in qualità di circolo impegnato sui temi dell’informazione e del linguaggio nei media, abbiamo il dovere di denunciare con forza questa ignobile macchina del fango: le parole sono sassi e, in questo momento, si sta gettando un’ombra di discredito e pregiudizio che inasprirà in maniera molto grave le sofferenze di tutte quelle persone che già vivono situazioni familiari e sociali difficili e non sono pienamente accettate per quello che sono. 
Rosario Coco
Presidente Anddos-Gaynet Roma

5 Marzo: il discorso di Valerio Mezzolani, segretario Gaynet Nazionale

La piazza di ieri
La piazza di ieri

Ieri 5 marzo la manifestazione Ora diritti alla meta, dove decine di migliaia manifestanti hanno colorato piazza del Popolo a Roma per dire che le unioni civili sono un primo indispensabile passo ma che l’obiettivo è la piena e totale uguaglianza del matrimonio.
Oltre alla segretaria CGIL Susanna Camusso, che ha salutato i manifestanti dal palco ricordando la connessione fra le rivendicazioni della piazza e i temi delle discriminazioni sul lavoro, presente anche Amnesty International e Telefono rosa.
Quasi trenta le associazioni organizzatrici intervenute sul palco, aperto da Marilena Grassadonia di Famiglie Arcobaleno a ricordare che sono proprio i diritti dei minori ad essere stati esclusi dal ddl Cirinnà uscito dal Senato dopo lo stralcio dell’adozione del configlio.
Vista dal palco
Vista dal palco

Tanti gli artisti e gli ospiti che hanno voluto offrire il proprio contributo, da Giulia Innocenzi che ha servito la causa come presentatrice a Francesca Vecchioni, Emma Marrone e Paola Turci.
Noi di Gaynet abbiamo voluto fornire il nostro contributo con una riflessione sul valore delle parole, uno dei temi che più ci stanno a cuore (ricordiamo che qua sul nostro sito è scaricabile una versione dello Stylebook, glossario di termini a tema LGBT per tutti gli operatori dell’informazione).
Ecco una trascrizione del mio discorso dal palco di ieri per Gaynet.
Valerio Mezzolani
Alcuni momenti del discorso per Gaynet
Alcuni momenti del discorso per Gaynet

“Care e cari tutt*,
sui giornali, sui telegiornali, sui social network in questo ultimo periodo si sono lette tantissime parole su di noi e per fortuna, una cosa che, possiamo dircelo, ci fa molto piacere anche perchè non era mai avvenuta prima.
Tanti giornalisti però, troppi, hanno usato frequentemente espressioni come ‘matrimonio gay’, ‘adozioni gay’, ‘nozze gay’, che non rendono giustizia né a noi né, tantomeno, alla lingua italiana.
Il matrimonio infatti, in lingua italiana, è un istituto che indica l’unione fra due persone a prescindere dal sesso e noi non abbiamo alcuna intenzione di regalare la lingua italiana agli omofobi della cosiddetta famiglia tradizionale; perchè siamo italiani anche noi e questa lingua è anche nostra!
Sull’espressione ‘adozioni gay’, poi, non ci sarebbe nemmeno da discutere. Vi pare che un’adozione possa essere etero o omosessuale? Adozione è adozione, e noi la rivendichiamo in quanto persone.
Poi c’è un’altra espressione, questa davvero infame, che si è fatta strada ultimamente; riguardo alla gestazione per altri, definita ‘utero in affitto’. Chi usa questa frase vuol dire una ed una sola cosa: che le donne sono oggetti. Ecco perchè questa lotta non è solo nostra, è la lotta di tutti coloro che sono uniti contro il sessismo patriarcale!
Noi di Gaynet, in conclusione, vorremmo che quando si usano le parole si tenessero in conto anche i contenuti.
‘Nomina nuda tenemus’, diceva Umberto Eco ne Il nome della rosa, ‘possediamo soltanto nudi nomi, nude parole’. Siamo noi a dare un contenuto a queste nude parole, non è un libro sacro, non è la legge, siamo noi con le nostre testimonianze, le nostre esperienze, le nostre vite.
Matrimonio, adozione, facciamo nostre queste parole, perchè la nostra è anche una rivoluzione culturale, e possiamo esserne fieri!”

Ora diritti alla meta – fotoracconto e video

_DSC9298 copiaUna piazza del Popolo piena, nonostante il tempo avverso e i circa 10 giorni in cui è stata organizzata, Diritti alla meta, una grande manifestazione in cui hanno trovato spazio in maniera determinata e compatta la voglia di esprimere indignazione per quei diritti ancora negati dalla legge sulle unioni civili approvata in Senato e la voglia di rilanciare una nuova stagione di libertà e uguaglianza. Il movimento ha dimostrato di potersi muovere indipendentemente dall’agenda della politica. Dalla piazza è arrivato un chiaro segnale per l’approvazione immediata della legge alla Camera, nonostante si tratti di una soluzione parziale, e, al contempo, un chiaro messaggio per la piena uguaglianza e il matrimonio egualitario.

Sul palco, tra gli interventi delle associazioni, anche Emma Marrone e Paola Turci. Splendido il momento finale con i bambini e le bambine di Famiglie Arcobaleno insieme sul palco al sottofondo di “Arriverà l’amore”. In piazza ha avuto spazio anche il tema della sessualità consapevole, una delle battaglie del futuro: Anddos ha distribuito oltre 1000 preservativi in tutta la piazza, per testimoniare la necessità di un forte impegno sul tema dell’educazione sessuale per rendere tutte e tutti capaci di vivere concretamente la propria identità. (Foto: Jessica Guidi)

La redazione


Unioni Civili, il PD rompa gli indugi e usi subito il canguro

210321672-f4141547-135e-4b7c-87c9-92e84965c521Siamo indignati dallo spettacolo grottesco al quale stiamo assistendo in Senato sulle unioni civili, un coacervo di ignoranza e presunzione indegno delle nostre istituzioni in cui si è persino arrivati a negare un anno di dibattito in commissione. Siamo costretti ad assistere all’ennesimo rinvio del voto sugli emendamenti, slittato a martedì prossimo. Durante la discussione di ieri è ormai chiaro che la Lega non cederà il passo sugli emendamenti: per questo motivo, il PD deve avere il coraggio di rompere gli indugi e utilizzare sin da subito l’emendamento canguro, che eliminerebbe gli oltre 5000 emendamenti e scongiurerebbe un rinvio del voto finale dopo il milleproroghe a Marzo. Il canguro sgombrerebbe anche il campo dalla maggior parte degli emendamenti dell’area cattolica del PD rompendo di fatto anche l’empasse sulla questione libertà di coscienza, che dopo l’assemblea dei senatori PD svoltasi ieri e conclusasi con un nulla di fatto, si è drammaticamente riaperta anche tra i democratici.
E’ il momento dei fatti quindi: ci aspettiamo concretezza e voto immediato sulla linea della proposta Cirinnà con stepchild adotpion già garantita dal M5S e da Sinistra italiana. Uno slittamento del voto dopo il milleproroghe sarebbe davvero intollerabile.
Imma Battaglia, Presidente Onorario DGP
Rosario Coco, Presidente Anddos-Gaynet Roma
Maria Laura Annibali, Presidente DGP
Adriano Bartolucci Proietti, Presidente Nazionale Gaycs