Ora diritti alla meta – fotoracconto e video

_DSC9298 copiaUna piazza del Popolo piena, nonostante il tempo avverso e i circa 10 giorni in cui è stata organizzata, Diritti alla meta, una grande manifestazione in cui hanno trovato spazio in maniera determinata e compatta la voglia di esprimere indignazione per quei diritti ancora negati dalla legge sulle unioni civili approvata in Senato e la voglia di rilanciare una nuova stagione di libertà e uguaglianza. Il movimento ha dimostrato di potersi muovere indipendentemente dall’agenda della politica. Dalla piazza è arrivato un chiaro segnale per l’approvazione immediata della legge alla Camera, nonostante si tratti di una soluzione parziale, e, al contempo, un chiaro messaggio per la piena uguaglianza e il matrimonio egualitario.

Sul palco, tra gli interventi delle associazioni, anche Emma Marrone e Paola Turci. Splendido il momento finale con i bambini e le bambine di Famiglie Arcobaleno insieme sul palco al sottofondo di “Arriverà l’amore”. In piazza ha avuto spazio anche il tema della sessualità consapevole, una delle battaglie del futuro: Anddos ha distribuito oltre 1000 preservativi in tutta la piazza, per testimoniare la necessità di un forte impegno sul tema dell’educazione sessuale per rendere tutte e tutti capaci di vivere concretamente la propria identità. (Foto: Jessica Guidi)

La redazione


Unioni Civili, il PD rompa gli indugi e usi subito il canguro

210321672-f4141547-135e-4b7c-87c9-92e84965c521Siamo indignati dallo spettacolo grottesco al quale stiamo assistendo in Senato sulle unioni civili, un coacervo di ignoranza e presunzione indegno delle nostre istituzioni in cui si è persino arrivati a negare un anno di dibattito in commissione. Siamo costretti ad assistere all’ennesimo rinvio del voto sugli emendamenti, slittato a martedì prossimo. Durante la discussione di ieri è ormai chiaro che la Lega non cederà il passo sugli emendamenti: per questo motivo, il PD deve avere il coraggio di rompere gli indugi e utilizzare sin da subito l’emendamento canguro, che eliminerebbe gli oltre 5000 emendamenti e scongiurerebbe un rinvio del voto finale dopo il milleproroghe a Marzo. Il canguro sgombrerebbe anche il campo dalla maggior parte degli emendamenti dell’area cattolica del PD rompendo di fatto anche l’empasse sulla questione libertà di coscienza, che dopo l’assemblea dei senatori PD svoltasi ieri e conclusasi con un nulla di fatto, si è drammaticamente riaperta anche tra i democratici.
E’ il momento dei fatti quindi: ci aspettiamo concretezza e voto immediato sulla linea della proposta Cirinnà con stepchild adotpion già garantita dal M5S e da Sinistra italiana. Uno slittamento del voto dopo il milleproroghe sarebbe davvero intollerabile.
Imma Battaglia, Presidente Onorario DGP
Rosario Coco, Presidente Anddos-Gaynet Roma
Maria Laura Annibali, Presidente DGP
Adriano Bartolucci Proietti, Presidente Nazionale Gaycs

Unioni civili, delega alla famiglia a NCD? siamo a mercato dei diritti

VRANH80U6220-kciF-U10603308373127tGI-1024x576@LaStampa“Ci domandiamo quali famiglie possa tutelare il nuovo centrodestra, un partito che sostiene apertamente la piazza omofoba del family day e che ha perso da tempo di vista i problemi veri delle famiglie italiane, essendo del tutto impegnato a ripetere ogni giorno che due persone omosessuali non sono famiglia. L’attribuzione della delega alla famiglia ad Enrico Costa, che oggi giurerà come nuovo Ministro per gli Affari Regionali è un evidente segnale di disponibilità a mediare al ribasso sul tema dei diritti e delle politiche familiari, che ci pone in allarme sia per la discussione della legge Cirinnà nei prossimi giorni, sia per il futuro delle politiche che riguardano concretamente il welfare e le discriminazioni”. Lo dichiarano in una nota congiunta Imma Battaglia, Presidente Onorario DGP, Rosario Coco, Presidente Anddos-Gaynet Roma, Maria Laura Annibali, Presidente DGP, Adriano Bartolucci Proietti, Presidente Nazionale Gaycs.
“Proprio alla vigilia del family day, in cui andrà in scena la mistificazione dei bisogni delle famiglie italiane, prima si rimanda il voto delle pregiudiziali sulla legge Cirinnà e poi si offre una delega a chi è politicamente vicino ad una piazza ideologica, di parte e mendace – continua la nota – Noi rifiutiamo l’idea di qualsiasi contropartita sul tema dei diritti: la famiglia è un tema di tutti e gli unici che qui perdono qualcosa sono coloro che cercano di mietere consenso sul pregiudizio e l’ignoranza. Ci saremmo invece aspettati che la discussione della legge fosse finalmente accompagnata dall’attribuzione della delega delle pari opportunità, rimasta vacante ormai da oltre un anno. Adesso vorremo sapere dal governo, quali famiglie riguarderanno le future politiche di welfare familiare? Quali altri schiaffi dovremmo sopportare? E’ anche per questi motivi che continueremo a seguire in presidio la legge a partire da martedì prossimo alla 16.00, in piazza delle Cinque Lune”.
Fonte: Omniroma

Roma, inizia il presidio al Senato per le unioni civili – FOTO

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Ha avuto inizio oggi il presidio di fronte al Senato da parte delle associazioni LGBTI e della società civile, contemporaneamente alla discussione in aula della proposta di legge Cirinnà. Per la prima volta un provvedimento che riguarda le coppie dello stesso sesso e le coppie di fatto in generale arriva in un’aula parlamentare. Presenti anche le organizzazioni studentesche, realtà come a Amnesty international e diversi cittadini  accorsi per manifestare la propria voglia di cambiamento. Obiettivo, far sentire il “fiato sul collo” ai senatori durante tutta la discussione e porre importanti questioni politiche, quali ad esempio l’ennesimo slittamento del calendario:

“Lo spostamento del voto sulle pregiudiziali di costituzionalità alle unioni civili, fino a ieri previsto per giovedì 28 gennaio, è certamente un vantaggio per la piazza omofoba del family day”, dichiarano, in una nota congiunta, Rosario Coco – Presidente Anddos-Gaynet Roma, Imma Battaglia – Presidente Onorario Dì Gay Project, Maura Laura Annibali – Presidente Dì Gay Project, , Adriano Bartolucci Proietti – Presidente Nazionale Gaycs.

12642684_887275408058762_4699890381891130398_n“Le persone sono stanche di questi continui rinvii su un tema cosi importante, specialmente in vista di una piazza in cui andrà in scena il peggiore festival dell’omofobia. Ci aspettiamo una posizione netta da parte del governo nei confronti di chi porterà le persone a Roma con le scuse più incredibili, dal “pellegrinaggio” alla “difesa dei bambini”, per negare i diritti degli altri.

12647426_10153833536129534_3865022185730500175_nDa oggi e nei prossimi giorni – aggiungono –  saremo in presidio per ribadire l’assoluta necessità di questa legge, il minimo sindacale che il governo è riuscito a produrre sui diritti delle coppie omosessuali, e alzare la voce sui temi che riguardano la laicità e i diritti, come la legge contro l’omotransfobia, l’educazione sessuale nelle scuole e, infine, il matrimonio egualitario, che dovrà essere il punto di arrivo della nostra battaglia. Pretendiamo che dal Senato esca la migliore legge possibile e ci aspettiamo in questo senso uno sforzo da parte di tutte le forze laiche e democratiche”. 

Per gli studenti è intervenuta anche Serena Fagiani di Link Coordinamento Universitario, che ha sottolineato l’importanza dell’educazione sessuale nelle scuole e della battaglia culturale sui diritti. “No mediazione, si uguaglianza” è il messaggio che si legge sulle lettere “indossate” di studenti e attivisti delle associazioni insieme, che durante il presidio hanno composto questo messaggio con caratteri “umani”.

Intanto, parte anche la campagna “Family every Day”, promossa, dalle associazioni Condividilove, Famiglie Arcobaleno, Mario Mieli, e dalle realtà  commerciali Muccassassina, Giam e Coming out, in risposta alla piazza di sabato prossimo 30 gennaio, in cui si raduneranno le forze conservatrici.

L’appuntamento in Senato, con il primo voto sulle pregiudiziali di costituzionalità, è adesso per martedì 2 febbraio, alle ore 16:00. Confermata per la stessa ora la mobilitazione delle associazioni.

www.anddos.org