Il Coming Out Day è una ricorrenza internazionale in cui le persone LGBTIQ celebrano l’importanza del coming out.
Il Coming Out Day si è celebrato per la prima volta negli USA l’11 ottobre 1988 su idea di Robert Eichberg, psicologo, e Jean O’Leary, attivista LGBTIQ. La data scelta fu quella della seconda marcia nazionale su Washington per i diritti delle lesbiche e dei gay, tenutasi l’anno prima.
Coming out
Coming out è la forma abbreviata dell’espressione statunitense coming out of the closet, letteralmente “uscire dall’armadio (a muro)”, quindi uscire allo scoperto.
Si riferisce al momento in cui una persona non eterosessuale dichiara il proprio orientamento pubblicamente, sia in ambito familiare, che in quello delle amicizie o lavorativo (una persona può aver fatto coming out con gli amici e non in famiglia o viceversa).
Il coming out può riguardare anche l’identità di genere, nel caso delle persone transgender o intersessuali.
Ostentare?
C’è chi pensa che fare coming out sia una forma di ostentazione.
D’altronde che bisogno c’è che il mondo sappia con chi vado a letto, con chi faccio sesso?
Questa considerazione tradisce un forte pregiudizio sull’omosessualità: quello di ridurre l’orientamento sessuale all’attività sessuale.
Quando una persona omosessuale parla dei suoi affetti non sta ostentando la sua sessualità proprio come fanno le persone etero in tutte le canzoni, le poesie, i film e i romanzi che parlano di amori tra persone di sesso diverso. Si parla di batticuore, di sentimenti, di speranze, di dolore per gli amori non corrisposti, o per quelli finiti.
Si chiama l’amico o l’amica del cuore per parlare della persona che amiamo, anche se non ci abbiamo ancora fatto sesso, e magari vorremmo tanto farlo.
L’ostentazione sta nell’occhio di chi guarda, non in chi vuole gridare al mondo il proprio amore.
Tutti gli orientamenti sessuali sono di default
L’ostentazione di cui si accusa l’amore per le persone dello stesso sesso scaturisce dalla convinzione che l’eterosessualità sia l’unico orientamento sessuale di default e che gli altri siano come degli accidenti da tollerare.
Includere significa anche presumere che uomo e una donna possano avere tanto un fidanzato quanto una fidanzata perché entrambe le possibilità hanno uguale dignità e rispetto.
Ecco cosa c’è dietro il coming out.
Finché si darà per scontato che siamo tutti e tutte eterosessuali ci sarà bisogno di fare coming out.
Attenzione però. Il coming out è un diritto non un dovere.
Nessuna persona deve sentirsi in dovere di fare coming out e se non lo fa non deve darne d’onde a chicchessia.
Buona giornata del Coming out a tutte le persone, quelle che lo hanno fatto e quelle che lo devono ancora fare!