Buon lavoro a ‪Virginia Raggi‬, auspicando che sia chiamata “sindaca” e non “sindaco donna”

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Il circolo Anddos-Gaynet Roma augura buon lavoro a Virginia Raggi nuova sindaca di Roma. Al di là delle posizioni politiche del Movimento 5 Stelle, da oggi si apre una nuova fase per la città, in cui anche le istanze legate alle persone LGBTI, ai temi dei diritti civili, all’educazione alle differenze e alla sessualità consapevole dovranno necessariamente trovare spazio nell’azione politica della nuova amministrazione. Per il momento, ci limitiamo a registrare il fatto che troppi media hanno parlato di “sindaco donna” , senza considerare il femminile della parola sindaco. Il sessismo, uno dei pilastri dell’omofobia, si supera anche a partire dal linguaggio, poiché parlare di donna sindaco significa dire che il sindaco è necessariamente un mestiere da uomo. I nostri auguri, quindi, alla nuova sindaca di Roma, alla quale chiederemo presto un incontro per instaurare un’interlocuzione efficace tra amministrazione e associazioni LGBTI.

Rosario Coco
Presidente Anddos-Gaynet Roma

Lettera al Sindaco di Firenze Dario Nardella nel giorno del Toscana Pride

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Oggi, in occasione del Toscana Pride – Parata dell’orgoglio lgbt a Firenze,  abbiamo consegnato al Sindaco Dario Nardella una lettera di protesta riguardo le motivazioni (sic!) che lo hanno portato a rifiutare il patrocinio el Comune al Pride.

Eccone il testo:

Al primo cittadino di Firenze Dario Nardella,

Siamo un gruppo romano di persone lesbiche, gay, bisessuali, transgeder, intersex ed etero impegnate  nell’informazione sulle tematiche LGBTI e nella diffusione di servizi utili tanto per il benessere quanto per la salute sessuale dell’individuo.

Le scriviamo in merito alle motivazioni da Lei addotte per negare il patrocinio al Toscana Pride, presentato quale evento politico “che divide”.

Il “Toscana Pride”, come ogni altro Pride in Italia e nel resto del mondo, è un momento di commemorazione dei movimenti di lotta che nel 1969 videro per la prima volta le persone LGBTI combattere per i diritti negati: gli stessi diritti umani di ogni altro cittadino e cittadina.

I diritti umani non hanno colore politico ma sono universali come ribadito nel Manifesto del Toscana Pride e come riconosciuto dalla Dichiarazione dei diritti umani che anche l’Italia ha firmato,  come sanno bene le centinaia di Istituzioni, italiane e internazionali, che hanno patrocinato i Pride del Paese. Anche a Roma – dopo quelli delle ambasciate statunitense, francese, canadese e tedesca – il nostro comune commissariato si è sentito in dovere di dare il patrocinio.

Le ricordiamo che secondo la Disciplinare delle attività di rappresentanza istituzionale del sindaco e della giunta del comune di Firenze “Il patrocinio può essere concesso dal Sindaco a quelle iniziative e manifestazioni che coinvolgano parte o tutto il territorio comunale o abbiano una rilevante ricaduta per il territorio e la comunità cittadina e che presentino almeno uno dei seguenti requisiti:

  1. Siano pertinenti ai settori di attività di competenza dell’Ente;
  2. Siano corrispondenti alle esigenze di particolare valore sociale, morale, culturale, celebrativo, educativo, sportivo, ambientale ed economico che il Comune di Firenze rappresenta” (art. 2, c. 2)”.

Il Toscana Pride, come ogni marcia dell’orgoglio, è una manifestazione che risponde oggettivamente a pieno titolo a questi requisiti, riteniamo dunque che la Sua motivazione contraria non sussista, a meno che non esprima – quella sì – un punto di vista politico che Lei, in quanto Primo Cittadino, non può permettersi perché rappresenta l’intera cittadinanza e non solo quella parte di elettorato che l’ha votata.

Ci appare inaccettabile anche la dichiarazione del Capogruppo PD Angelo Bassi il quale, nel sostenere  la Sua decisione, è arrivato a presentare il Pride come un evento divisivo affermando  “Quanto al Gonfalone le nostre idee sono chiare: sfila nei cortei se ci sono temi che uniscono” come se l’uguaglianza e la parità dei diritti fossero mere opinioni e dunque soggette all’agone politico, e non  principi universali e imprescindibili.

Pur apprezzando il gesto di avere esposto la bandiera arcobaleno sulla facciata di Palazzo Vecchio per ricordare le vittime della strage di Orlando riteniamo che sia ipocrita esprimere vicinanza ai morti e alle morte di quella strage mentre non si reputa opportuno sostenere le iniziative per i diritti di chi è in vita.

Veniamo a consegnarle con questa lettera tutto il nostro sdegno per una decisione arbitraria e omofoba.
Anddos-Gaynet Roma

Onda Pride, da Roma a Firenze contro decisione di Nardella: preferivamo quando si parlava di “decoro”

Il circolo Anddos-Gaynet Roma aderisce all’iniziativa lanciata da Gaynet per protestare contro la decisione del sindaco di Firenze Nardella di negare il patrocinio al prossimo Toscana Pride in programma il 18 Giungo. Anche noi saliremo sui pullman che si stanno organizzando per testimoniare il nostro dissenso contro chi, come Nardella, afferma che il Pride è un tema che divide. In un città che ha sempre sostenuto con il gonfalone anche le celebrazioni pasquali questa ci sembra una motivazione alquanto pretestuosa: i diritti e la libertà delle persone LGBTI sono un tema che divide? La decisione di Nardella è in controtendenza rispetto alla maggior parte delle grandi città italiane come Roma, Palermo, Milano, Napoli, oltre che con la totalità delle grandi capitali europee.

Paradossalmente, preferivamo i tempi in cui ci rispondevano che il Pride era una “carnevalata” e offendeva il decoro, perché erano argomenti di chi il non capiva il senso di liberazione della manifestazione, che commemora i moti di Stonewall e sdrammatizza con ironia e satira secoli di repressione sessuale. Adesso invece ci troviamo di fronte a chi fa strumentalmente finta di non capire, collocando i valori del Pride come una rivendicazione che appartiene ad una parte contro un’altra. Secondo noi l’uguaglianza tra le persone, la sessualità liberà e consapevole, la bellezza delle differenze e delle identità, sono valori che appartengono a tutta la cittadinanza, come testimonia ormai da anni la grande partecipazione di persone eterosessuali ai Pride italiani. Negare il patrocinio ad un Pride all’indomani dell’approvazione delle unioni civili, specie da parte di un sindaco del PD, sembra invece una chiara presa di posizione a favore di coloro che all’interno della maggioranza ritengono questo provvedimento un punto di arrivo e non di partenza. E’ per questo che, dopo la grande parata del Roma Pride del prossimo 11 giugno, parteciperemo anche al Pride fiorentino la settimana successiva, per testimoniare concretamente che il Pride unisce, non divide e, soprattutto, avrà sempre un valore universale.

Rosario Coco

Presidente Anddos Gaynet Roma

Coordinamento Roma Pride: il Prefetto revochi l’autorizzazione alla manifestazione di Casapound.

roma-gay-pride-2015-orig_mainPubblichiamo il Comunicato delle associazioni del Coordinamento Roma Pride in merito alla manifestazione del prossimo sabato 21 maggio

Il Pride, momento di massima espressione della lotta di liberazione del movimento LGBTQI, ripudia da sempre ogni forma di sopruso, autoritarismo e totalitarismo e proclama come suoi valori fondativi quelli dell’antifascismo, dell’antisessismo e dell’antirazzismo.
Il Coordinamento Roma Pride non può pertanto tollerare che per le strade di Roma sfili una manifestazione organizzata dal movimento neofascista e reazionario Casapound.

È ulteriormente inaccettabile che a questa mobilitazione internazionale “in difesa dei confini, delle tradizioni e dell’identità” sia concesso di attraversare Piazza Vittorio Emanuele, cuore multietnico e multiculturale della capitale, e di tenere un concerto di gruppi musicali di ispirazione fascista nel parco pubblico di Colle Oppio.

Questo avviene mentre assistiamo, con crescente preoccupazione, al susseguirsi di azioni squadriste anche contro la nostra comunità, come il blitz a Roma nella sede del Gay Center e a Gaeta nel corso di una conferenza sulle unioni civili.
In questo clima politico, segnato da nuove ondate di razzismo ed omolesbotransfobia, il Coordinamento Roma Pride nota, con aggiuntiva indignazione, che questa manifestazione è dedicata allo scrittore e saggista francese di estrema destra, Dominique Venner, che il 21 maggio 2013 si suicidò a Parigi per protestare contro l’islamizzazione della Francia e dell’Europa e contro il matrimonio egualitario approvato pochi giorni prima.

Il Coordinamento Roma Pride si unisce quindi alle voci dell’ANPI, delle Madri per Roma Città Aperta, del Coordinamento Romano Acqua Pubblica, dei movimenti e collettivi studenteschi antifascisti, di sindacati e di parlamentari del Partito Democratico e di Sinistra Ecologia e Libertà nel chiedere al Prefetto di Roma di revocare l’autorizzazione alla manifestazione onde evitare che Roma diventi palcoscenico internazionale di apologia ed esaltazione di valori antidemocratici e anticostituzionali.

Il Coordinamento Roma Pride sostiene il presidio a Piazza dell’Esquilino alle 9 di sabato 21 maggio, promosso dalle organizzazioni e dai gruppi antifscisti per difendere, compostamente e pacificamente, una Repubblica pienamente democratica e la piena attuazione della Costituzione.