Addio a La Karl du Pignè al secolo Andrea Berardicurti

La prima volta che ho parlato con La Karl du Pignè fu per dirle che era stupenda.
Lei mi guardò dall’alto dei suoi tacchi a spillo e mi rispose, precisa e tagliente come sempre, tesoro stupenda ci sarai tu io sono favolosa.

In questa iperbole meravigliosa La Karl, al secolo Andrea Berardicurti, attestava un’estetica artistica da Drag Queen, un modo, camp, di stare sulla scena e nel mondo.
Anche  questa sua iperbole, come  le  esagerazioni del femminino che performava sulla scena, non sono però mai state fine a se stesse, non sono mai state recitate per il gusto di farlo, per la loro superficie glamour.
Sono sempre state al contrario strumento di un pensiero critico, lucido, autoironico e sottile come un bisturi, come quando, sulle pagine elettroniche di gaiaitalia.com a proposito del travestitismo scrisse delle righe illuminanti che io e Rosario Coco abbiamo ripreso nel nostro stylebook:

Sarà un po’ perché erano gli anni Settanta (io me li ricordo, ahimé da una parte e menomale dall’altra) con le occupazioni nelle scuole, le riunioni dei collettivi, il femminismo e ricordo che quando ascoltavo le mie amiche parlare di corpo, di desiderio, di sessualità libera, di autodeterminazione, come una sciocchina pensavo che erano tutte cose che volevo anche io e quindi per un po’ di tempo ho vissuto con l’idea di essere una donna nata in un corpo non suo, troppo vicini erano quegli ideali ai miei. Ma ero piccolina e con il tempo ho capito che per condividere quelle robe lì e poi rielaborarle non serviva essere donna.

Il Manganello del La Karl du Pigné: “C’era una volta Stonewall e forse c’è ancora” gaiaitalia.com 25 maggio 2014.

Da quella battuta favolosa sono trascorsi tanti anni, anni di militanza, di incontri nei corridoi del Circolo Mario Mieli, di marce nelle manifestazioni, tante, di protesta e sostegno, per una comunità vituperata e discriminata, tra sorrisi e ammiccamenti perché riconoscevamo l’uno nell’altra la stessa urgenza di esserci, di dire la nostra, di lottare.

La sua scomparsa improvvisa ci turba, perché un amico è venuto a mancare ma anche perché ci ricorda che prima o poi tocca a tutte, anche a noi che ci crediamo immortali e immortali non siamo.

Quel favolosa, che ribadiva un modo di vedere ed essere il mondo, sarà sempre un insegnamento presente nella mia vita anche, se non soprattutto, adesso che Andrea non c’è più.

Chissà come avrebbe commentato lei…

Karl, Andrea, capisci quanto ci manchi?

La Karl du Pignè al secolo Andrea Berardicurti  durante il fotoshooting della campagna del Roma Pride di quest’anno.

Gaynet Roma, rinnovo delle cariche sociali: Tito Gaudio nuovo presidente

“Sabato 2 settembre 2017 l’assemblea dei soci e delle socie di Gaynet Roma ha votato per il rinnovo delle cariche sociali e ha stabilito le attività della nuova stagione”.

Così in una nota il circolo romano Gaynet Roma.

“Alla carica di presidente è stato eletto all’unanimità Tito Gaudio, detto Titty, socio e attivista del circolo da oltre 3 anni.

24enne, nato e residente ai Castelli Romani, dove svolge attività politica, Gaudio è dichiaratamente transgender e asessuale; ha fatto coming out a 15 anni e da allora è attivista per i diritti umani e civili.

Il presidente uscente, Rosario Coco, tra i soci fondatori del circolo, ringraziato dall’Assemblea per il lavoro svolto, rimane nel Direttivo con la carica di tesoriere, mentre Alessandro Paesano, anche lui socio fondatore, è stato confermato come vicepresidente. Del Direttivo uscente non si è ricandidato Valerio Mezzolani, attuale segretario nazionale di Gaynet e anche lui socio fondatore del circolo.

Principale obiettivo della nuova dirigenza – prosegue la nota – è quello di dedicarsi in maniera prioritaria sulla vocazione culturale del circolo, nato come circolo romano di Gaynet, associazione nazionale di comunicazione e cultura Lgbti fondata nel 1998 da Franco Grillini, che ne è l’attuale presidente.

Saranno potenziate le attività legate alla formazione, il lavoro sul linguaggio legato all’identità di genere e agli orientamenti sessuali, la collaborazione con l’Ordine dei Giornalisti a supporto di Gaynet nazionale.

Rimane invariata l’affiliazione del circolo ad Anddos – Associazione Nazionale Contro le Discriminazioni da Orientamento Sessuale, con la quale Gaynet Roma condivide la lotta al clima generale di sessuofobia che caratterizza il Paese e l’urgente bisogno di nuove politiche di prevenzione e sostegno alla sessualità consapevole, un tema dai molteplici risvolti culturali che riguarda non solo le persone Lgbti ma l’intera cittadinanza.

Al fine di migliorare la comunicazione e la sinergia tra i due differenti soggetti, l’associazione, precedentemente conosciuta come Anddos-Gaynet Roma, è tornata alla denominazione ufficiale di Gaynet Roma.

Primo appuntamento di questo nuovo corso – ha ricordato nella nota il presidente Gaudio – è l’iniziativa Diritti in transito, promossa dal Municipio II, che si terrà all’Ex-Dogana di San Lorenzo il 30 settembre e 1 ottobre 2017, nella quale Gaynet Roma inaugurerà la mostra itinerante sulla criminalizzazione dell’omosessualità nel mondo”.